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Culto degli Animali Sacri
Risale al 653,
l’adozione ufficiale del cristianesimo quale religione longobarda da parte
di Re Ariperto I , ma come spiega Stefano Gasparri :
"Il
Cristianesimo dei Longobardi non doveva essere altro che un piccolo strato
di vernice passato su un fondo di paganesimo molto radicato. L’opportunità
politica aveva guidato le scelte di re come Tatone, Vacone o Audoino nella
loro scelta cristiana : ariana quando i goti erano stati potenti, cattolica
quando serviva l’aiuto dei cattolici bizantini contro i Gepidi ariani.Già
questo chiarisce il valore ancora esclusivamente politico e ufficiale dell’adesione
al cristianesimo dei Longobardi.(...) Ma, alla base, essi erano ancora
fortemente pagani. Odino e Thor , le antiche divinità che li avevano
accompagnati nella loro migrazione plurisecolare , dall’Elba (o dalla Scandinavia
?) al Danubio e oltre , non erano stati ancora dimenticati dai guerrieri
longobardi.
E gli stessi
riti e comportamenti della regalità erano ancora impregnati di paganesimo
."
(in S.Gasparri, I Longobardi - alle origini del Medioevo italiano,p.24,
Giunti).
Questo spirito
autenticamente religioso rimase impresso nell’animo dei nostri antenati
, sino a giungere a noi : intatto nella sua essenza . Il discorso sulla
continuità "sacerdotale" o "rituale" della nostra Fede ...lo lasciamo
volentieri ai "tradizionalisti" pensatori . Noi , non vedendola alla maniera
dei cristiani , crediamo che la nostra sia una fede per uomini forti ,
una fede che non ha bisogno di un’oppressiva struttura dogmatica che rinchiude
i suoi adepti perché li ritiene uomini deboli . E’ un dato di fatto
che la ritualità del contadinato , legata ai cicli della natura
, le sue feste ben poco cristiane (nella sostanza ) , abbiano mantenuto
intatto lo spirito della nostra fede , tant’è che oggi possiamo
affermare che la nostra è l’unica espressione "solare" del panorama
dei "nuovi culti".
Nella nostra
ritualità come nella nostra religiosità , il culto dell’animale
totemico ha una particolare rilevanza . Come possiamo dimenticare le splendide
figure dei cinocefali, i guerrieri dalle teste di cane che si radunavano
intorno ai fuochi per praticare i loro riti di sangue " . E’ stato
addirittura ipotizzato che , all’interno del Volk dei Langbärten ,
esistessero delle vere e proprie Alterklassen caratterizzata , ognuna ,
da diversi animali totemici . Si comprendono , così i riferimenti
a Lamissione quale figlio di una Cagna , ad Ibor ed Aion quali incarnazioni
dello spirito del Cinghiale sacro , agli Ulfheðnar cinocefali ecc...
Right : A heathen column-head inside the
cathedral of Asti (Western Langbard).
Sui rituali veri
e propri abbiamo le tonanti censure di Gregorio Magno sull’immolazione
, da parte dei Longobardi , di un caput capræ seguito da una danza
vorticosa e dall’intonazione di canti rituali (carmen nefandum). Gregorio
Magno definisce questa testa un "diabolus" (..."in realtà quasi
certamente Thor-Donar, divinità che ebbe quest’animale per sacro",
in S.Gasparri "La cultua tradizionale dei Longobardi, struttura tribale
e resistenze pagane " Spoleto 1983). L’uso di crani di animali sono
una pratica sacrale ricorrente nella nostra tradizione religiosa più
antica , io stesso ne possiedo uno di maiale ( consacrato a Freyr) ed uno
di Cane , Tacito parla di crani di cavalli pendenti dalla foresta di Teutoburgo.
Germano, vescovo di Auxerre, prima della conversione che lo portò
a diventare un santo cristiano , dopo aver cacciato ed ucciso gli animali
, ne appendeva le teste ai rami degli alberi . La pratica , come è
evidente , risulta essere un ringraziamento agli Dei ed agli spiriti del
bosco per la caccia andata a buon fine , ad essi si sacrificava lo spirito
dell’animale , che " tornava" a rigenerarsi come noi facciamo al Valhöll
( in antitesi con la caccia attuale), il rito avveniva , a parer nostro
, sia considerando gli alberi quali Kultstätte che veri e propri entità
sacre e vitali..
Secondo Wilhelm
Grönbeck , il rito longobardo ha radici nel mito narrato nella Snorra
Edda (Gylfaginning) , quando Thor, dopo aver ucciso i suoi capri per sfamare
i suoi compagni che mangiarono gettando poi le ossa tra le pelli
degli animali uccisi. Il giorno dopo , Thor consacrò i resti con
il martello facendo risorgere i capri..
Il rito dei Longobardi
beneventani attorno al corium ( pelle di animale ) , chiarisce poi
il legame tra culto dell’animale sacro e spirito di guerra. Essi
legavano una pelle di animale alla loro "sacra arbor " ( l’albero,
ribattezzato da barbato conquistatore e vescovo di Benevento, quale
"nefanda arbor" , venne da questi fatto abbattere), poi spronavano i cavalli
lungo il tragitto stabilito in una gara di velocità, sino a tornare
sotto le fronde dell’albero per mangiare la pelle dell’animale, in modo
da " adempiere ai loro voti" . Nella Vita Barbati episcopi Beneventani
viene anche citato un culto della vipera .
Personalmente sono convinto dell’utilità e della potenza sprigionata
dall’amuleto della testa di serpente . Non di rado, quando in campagna
ci capita di trovare qualche serpente accidentalmente ucciso sulla strada
, si può reciderne la testa per porla nel sale , il sale la purifica
e la asciuga dall’acqua mantenendola dall’effetto della putrefazione ;
assicurandone poi un capo con del metallo la si può utilizzare come
pendente . La vipera , custodita segretamente da Romualdo I nelle segrete
del suo castello, favoriva il culto pagano segreto di una casta guerriera
ancora viva in seno al Volk Longobardo . la vipera , il serpente , custode
dell’equilibrio del mondo , è anche l’animale avverso ai cristiani
per eccellenze , e ritenuto da questi "il demonio" , agli occhi dei pagani
clandestini doveva , dunque, apparire come un simbolo di riscossa.
A sinistra
: particolare del capitello longobardo conservato nel Duomo di Asti.
Uno tra i più interessanti esempi di arte longobarda (presente anche
nel libro edito dall' Istituto tedesco'Ahnenerbe' "Geschichte der
Langobarden") mostra il retaggio della più genuina cultura
tribale: animali totemici e maschere che rimandano alla più antica
religiosità pagana (sono presenti anche commistioni celtiche
derivate dalle culture autoctone) . Al rigurdo di tale argomento
si consiglia l'opera di J.baltrusaitis "Il Medioevo fantastico"Ed.
Adelphi )
Left : particular from the head-column of
Asti . It was described , in a first time, by Schaffran's book "Geschichte
der Langobarden" ( edited before WWII by the "Ahnenerbe Institut"
). It's one of the best exemples of Longobardic tribal art ( with
some influences from native-celtic local art ). Now the head-column is
used by christians as a holy-water container.
La vipera , sotto forma
di Idolo d’oro, veniva adorata segretamente dal duca Romualdo, tanto che
fu necessario il tradimento della duchessa Teuderada per porre fine al
culto ( ? ) mediante la fusione della vipera in un calice cristiano. Portando
al collo la testa di serpente (che rappresentava un valido amuleto anche
nel mondo nordico ) ricorderete un difensore della fede come Romualdo e
vi difenderete dall’intolleranza dei figli del dio schiavista.
Dobbiamo poi sottolineare
l’importanza di feste come quella di Sleipnir, poiché è negli
animali e non negli uomini " civili" che ritroviamo i nostri pario , noi
" pagani" siamo molto più simili agli animali che non agli uomini
( non distinguono forse questi tra "bestie" e "cristiani"?).
Noi non pratichiamo
il sacrificio di animali e lo vietiamo nel modo più assoluto , perché
questo non ha più significati : l’allevamento industriale ha tolto
valore di ricchezza vitale al singolo animale " di fattoria" , che non
esiste più. Inoltre noi ci poniamo a difesa dei nostri fratelli
animali e ne adoriamo le qualità e lo spirito : questo accade in
feste come quella di Sleipnir o quella dedicata a Freyfaxi, lo stallone
sacro a Freyr , che ci rammentano questo filo d’unione che ci lega a loro.
Nell’allestimento
del luogo dove si svolgerà il Blot, è bene collocare , oltre
alle bandiere ed agli oggetti sacri, anche qualche cranio di animale ,
se lo si ha . Chi non lo avesse può cercarlo dai macellai
o nei mattatoi . Sempre al riguardo dello spirito animale collegato ai
nostri rituali , è ben conosciuta la pratica del mangiare carne
di maiale in occasione dei nostri Blótar , in particolare
in quello di Jól o della Madre Notte. Il cinghiale ( e quindi il
maiale domestico) ha la capacità di donare l’immortalità
attraverso l’ingestione della sua carne : è il cibo di cui si nutrono
gli Enherjar al Valhalla , il cinghiale Soehrímnir viene cucinato
e consumato ogni giorno e risorge a sera per ricominciare il ciclo
. Nel caso in cui un Asatruar fosse vegetariano , potrà scegliere
il cibo che più gradisce o che ritiene confacente alla festa .
Il cinghiale
è l’animale dei pagani per eccellenza , egli , a tutt’oggi , è
il più radicale abitante del bosco , sfugge inseguito dai cacciatori
e - da essi - è insolitamente identificato come l’artefice di tutte
le sventure legate all’ambiente . E’ tuttora un animale leggendario : si
teme la sua scrofa quando porta al pascolo i cinghialini ( perché
può caricare , si dice , anche se nessuno ne ha mai subite le conseguenze).
Il cinghiale è un elemento di congiunzione tra le stirpi celtiche
e quelle germaniche (Ibor ed Aion , i due divini gemelli e condottieri
longobardi , ne assumevano la potenza allo stesso modo dei Berserker e
dei cinocefali). Durante la Festa di Jól della Madre notte , ai
membri della CO è permesso fare uso di trucchi rituali ( pitture
nere sul volto) , per ricordare il legame che i cinocefali instauravano
, innanzi alla luce del fuoco, con lo "spirito animale" presente in loro
.
Oggi il nostro
spirito animale è nascosto nei nostri più remoti recessi
spirituali, è quasi impossibile venirne in contatto al di fuori
delle esperienze oniriche .
La nostra comunità
deve rispettare ed onorare tutti gli animali , deve combattere questi sedicenti
pagani che ne praticano il sacrifico rituale : essi sono degli omuncoli
senza forza ed onore che meriterebbero lo stesso trattamento che riservano
alle loro vittime .
Alcune tra le
nostre fratellanze dovrebbero assumere il nome di un animale : questa scelta
è lasciata alla libertà dei nostri membri i quali possono
optare per la denominazione ( animale o meno) che a loro sembra migliore.
La forza vitale
e lo "Spirito Animale" pervade l’intera nostra opera , esattamente come
accadeva ai nostri Padri : tocca a noi - ora - spogliarci delle vesti di
uomini civili.
© l'Araldo di Thule
Per gentile concessione dell'Editore
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